NFT: cosa sono i non-fungible token? Scopriamo questa tecnologia che fa discutere il mondo

NFT: cosa sono i non-fungible token? Scopriamo questa tecnologia che fa discutere il mondo

Febbraio 8, 2022

Gli NFT (non-fungible token) sono l’argomento del momento: ne sentiamo parlare ovunque, online e sui social media, sui giornali e in TV. Molti personaggi famosi e star dei social hanno già investito acquistando NFT di varie tipologie, e i dati mostrano un forte interesse per le opere d’arte. Come quasi tutte le novità in ambito tecnologico, anche questa ha suscitato enorme interesse, ma non sono mancate le polemiche che si susseguono con un botta e risposta su diversi canali (Tik Tok, Twitch, YouTube etc.) e sembrano non arrestarsi. Ma in sostanza, che cosa sono i Non-Fungible Token?

 

NFT è l’acronimo di Non-fungible token, in italiano letteralmente “gettone non fungibile”.

 

Spesso è proprio il “non” all’inizio della parola a confondere le idee perché a differenza del denaro virtuale o materiale, nei quali la moneta può essere inter cambiata con un’altra dello stesso valore, in questo caso si tratta di un documento unico che non può essere né riprodotto né modificato. Gli NFT valgono come oggetti digitali unici di cui non possono esistere altri esemplari che si possono commercializzare, restando così insostituibili nella loro specificità.

Ciò che rende un NFT difficile da definire, ma anche affascinante e oggetto di controversie allo stesso tempo, è che qualsiasi produzione appartenente al mondo digitale può venire trasformata in un NFT: video, fotografie, messaggi di testo condivisi sui social, giochi online, GIF e molto altro ancora.

Quando diciamo che qualsiasi prodotto digitale può diventare un NFT non scherziamo affatto, e tra i casi più bizzarri troviamo il primo Tweet di Jack Dorsey, amministratore delegato di Twitter, venduto a quasi 3 milioni di dollari; il caso di Nyan Cat, uno dei gatti più famosi del web e divenuto meme nel 2011, è stato venduto di recente per una cifra che si avvicina ai 600.000 dollari.

Nonostante le polemiche legate al tema, pare che gli NFT stiano diventando un nuovo potenziale canale di investimento e vendita di prodotti di valore. Chiediamoci quindi: perché valutare l’acquisto degli NFT?

Perché acquistare un NFT?

Quello che viene automaticamente da chiedersi è: perché dovrei acquistare qualcosa già alla portata di tutti nel mondo digitale? Il Tweet di Dorsey, infatti, è visibile sulla piattaforma Twitter, e il meme del Nyan cat è facilmente reperibile già sulle piattaforme di ricerca (vedi Google). Acquistare un NFT non significa semplicemente poter fruire dell’opera, ma vuol dire soprattutto poterne rivendicare i diritti di proprietà. Una metafora che può aiutare a capire meglio il concetto è quella che paragona l’NFT ad un oggetto autografato, dove la firma che ne attesta l’autenticità regala all’oggetto un valore totalmente diverso:

“Esistono centinaia di migliaia di stampe e riproduzioni della Gioconda, ma dal momento che non sono l’originale creato da Leonardo valgono decisamente molto meno. Lo stesso principio si applica agli nft: puoi copiare e incollare un’immagine o un video ma l’originale, firmato digitalmente dall’artista, è ciò che ha valore”.

-Dannie Chu, amministratore delegato di MakersPlace (piattaforma di compravendita nft)

 

Secondo gli esperti, l’acquisto di un NFT non è molto diverso da quello di un’opera d’arte tradizionale: alla base di entrambi risiede il desiderio di possessione verso un oggetto che ci piace anche solo esteticamente, o che detiene un significato particolare che ne influenza il valore complessivo. In ogni caso, il desiderio per l’originale, per il pezzo unico e certificato, spinge all’acquisto di opere digitali con prezzi simili a quelli di opere fisiche.

Chi non acquista per passione, lo fa per convenienza. Assieme agli appassionati del genere, infatti, vi sono gli investitori che vedono negli NFT un modo per guadagnare online acquistando e rivendendo le opere a seconda della variazione di valore. Anche nel 2022 il trend di mercato degli NFT è considerato in forte crescita, e solamente nel 2021 circa 222.000 persone hanno partecipato alle aste online, raccogliendo un valore totale di mercato di 250 milioni di dollari.

Come posso acquistare un NFT?

Abbiamo compreso l’importanza e il valore degli NFT, ora resta da capire come poter entrare in questo mondo per investire in modo sicuro le nostre risorse. Bisogna innanzitutto premettere che l’acquisto degli NFT o opere digitali, avviene tramite criptovalute – per scoprire di più sul tema leggi questo articolo. È quindi necessario possedere un portafoglio digitale (termine inglese wallet), che conterrà i gettoni da utilizzare per i tuoi acquisti online.

Bisogna sempre assicurarsi di scegliere tra i wallet utilizzabili nella rete blockchain: ad esempio, MetaMask e Eidoo sono quelli più usati al momento.


Blockchain, perché rende l’acquisto sicuro?

Quando ci accingiamo ad acquistare un prodotto “non-fisico” ma bensì digitale, è naturale possano sorgere dei dubbi riguardo la sua sicurezza. Perché fidarsi ed investire il proprio denaro su entità che risiedono esclusivamente nel mondo digitale? La risposta arriva dalla Blockchain: ogni acquisto di NFT, infatti, viene registrato e reso tracciabile in un archivio digitale condiviso dove i dati non possono essere manipolati o eliminati. Questo sistema di acquisto garantisce un elevato livello di sicurezza tale da renderlo utile anche per il tracciamento di dati in diversi ambiti, come per le banche e pubbliche amministrazioni.

Anche questo sistema di tracciamento di dati contribuisce alla costruzione di valore dell’oggetto digitale: è possibile infatti consultare tutto lo storico degli NFT, e anche la possessione temporanea del bene da parte di una celebrità aiuta ad incrementare il prezzo finale.

 

È possibile restare sempre aggiornati sul mercato?

Un’altra delle perplessità emerse soprattutto agli inizi, riguardava la fruibilità di questo mondo per gli utenti senza distinzioni. Ma la realtà (passiamo il termine) ha provato il contrario. Questi spazi virtuali, infatti, tra le tante funzionalità, consentono di avviare operazioni di trading restando comunque aggiornati sull’andamento del mercato NFT.

La piattaforma più famosa è forse OpenSea, valutata oggi sul mercato circa 13 miliardi, dove puoi creare le tue opere digitali anche se non hai esperienza, e inserire la tua opera in una collezione per essere trovata con facilità.

Nifty Gateway è la piattaforma preferita dalle celebrities e che infatti vanta molti degli NFT più costosi al mondo. I non-fungible token di questa piattaforma assumono il nome personalizzato di Nifties e vengono conservati al suo interno tramite una piattaforma di supporto chiamata Gemini. Grazie a quest’ultima gli acquirenti e i venditori possono fare trading ed effettuare scambi di valute digitali, permettendo alla piattaforma di sostenersi da sola sul mercato diventando una delle più competitive.

NFT: rivoluzione artistica o flop?

Come già anticipato, il dibattito sul tema resta ancora aperto. Da un lato, infatti, il mercato dei non-fungible-token strizza l’occhio al mondo dell’arte digitale spesso confinata, a parte la fotografia, ai pochi spazi dedicati nelle gallerie e nei musei, se non ad una funzione più artigianale e quindi legata alle richieste dell’acquirente. Le opere digitali trovano un proprio mercato, più simile a quello che riguarda l’arte più tradizionale, e sempre più artisti di tutto il mondo stanno riscoprendo lo spazio alla propria creatività sviluppando la propria identità artistica anche sul web.

Dall’altro lato, invece, la polemica su questo tipo di arte riguarda principalmente il suo notevole impatto ambientale – dalla produzione allo stoccaggio digitale, tutto ha un prezzo in termini ambientali. In un momento in cui il mondo sembrava procedere verso una direzione sempre più sostenibile sicuramente questa non è una risposta efficiente a questo cambiamento.

L’acquisto di NFT, legato al principio del possesso del bene, ha spinto molti critici d’arte a ritenere le opere semplice merce di scambio, sostenendo che il valore artistico dell’opera sia proporzionale al potenziale economico e non il contrario.

In ogni caso, il dubbio principale sugli NFT resta strettamente legato alla loro facilità di riproduzione e duplicazione, e della loro fruibilità gratuita da parte dell’utente. Inoltre, l’arte digitale subisce il fascino dell’estetica di internet, spesso lontana dai canoni tradizionali e più incline ad esaltare qualsiasi tipo di elemento che susciti reazioni immediate sfociando spesso nel kitsch. Questo cambiamento, come tutti quelli avvenuti nel corso della storia, viene accolto dalla società riservando però critiche e difficoltà.

Anche se proviamo a resistergli, sappiamo che prima o poi l’universo NFT occuperà il proprio spazio nel mondo digitale, del marketing e molto altro ancora. In un futuro non troppo lontano anche le piattaforme che utilizziamo ogni giorno subiranno il fascino di questa nuova tecnologia: già Twitter, ad esempio, offre la possibilità di utilizzare immagini del profilo esclusive, non-fungible-token acquistabili direttamente in piattaforma e sembrerebbe che altri social-network stiano procedendo nella stessa direzione.

Vale quindi la pena tenersi aggiornati sul tema per comprendere al meglio le sue potenzialità e punti di forza.

Noi di NaraMe Media Agency vogliamo tenerti sempre aggiornato sui cambiamenti e sulle novità nel mondo digital, non esitare a contattarci per ottenere informazioni o per iniziare un progetto assieme.

 

Fonti:

https://www.ilgiorno.it/economia/nft-cosa-sono-rischi-guadagni-1.7283597

https://www.gazzetta.it/fan-tokens/29-01-2022/non-fungible-token-cosa-sono-nft-differenze-fan-token-4301157151804.shtml

https://www.wired.it/economia/finanza/2021/03/20/nft-arte-collezione-blockchain/?utm_source=google&utm_medium=cpc&utm_campaign=paid-DSA&gclid=Cj0KCQiA9OiPBhCOARIsAI0y71C6b994-4KYi9nU6yr4zuP4DNdS8KyFSUcGKMkEjigP3c2S5MbbWQ8aAo-PEALw_wcB

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