Piano Editoriale Social Media: tutto quello che c’è da sapere!

Piano Editoriale Social Media: tutto quello che c’è da sapere!

Aprile 1, 2020

Quando decidiamo di presentare il nostro brand nel mondo digitale, è bene avere un piano d’attacco su più fronti! Il piano editoriale per i canali social media, in particolare, è fondamentale per aiutarci a gestire al meglio lo storytelling che vogliamo fare del nostro brand. Da dove cominciare però? Ecco una breve guida che può aiutare esperti e meno esperti a organizzare il piano editoriale al meglio.

Perchè fare un piano editoriale?

Spesso quando si pensa ai social media viene spontaneo pensare che basti pubblicare una foto o un video qua e là per raggiungere il proprio pubblico.

Niente di più sbagliato!

Dopo i primi anni dove un pò tutti brancolavano nel buio, e parliamo del 2008-2010 circa, ormai tutti i brand hanno bisogno di strutturare la propria presenza nel mondo social. I grandi marchi insegnano, infatti, che quando la strategia marketing mette in comunicazione l’online con l’offline, si possono ottenere dei risultati importanti che lasciano un segno nella memoria del consumatore. E qui entra in gioco il piano editoriale, il quale serve a dare una struttura alla strategia comunicativa del brand, sia settimanalmente, che più nel lungo periodo, fino a sfiorare i 6 mesi. Non si può immaginare una pianificazione più a lungo periodo per la logica dei social che cambia repentinamente, a volte anche da un mese all’altro, e il corso è quindi difficilmente prevedibile nel lungo periodo.

Vediamo quindi i punti chiave per strutturare il piano editoriale. Se avessi bisogno di una consulenza in merito, non esitare a contattarci.

1. Il tuo obiettivo, i tuoi KPI

Prima ancora di stilare il piano editoriale, è importante chiedersi quali siano gli obiettivi che si vogliono raggiungere tramite la comunicazione online: questi sono appunto chiamati KPI. I KPI consentono di fissare degli obiettivi in termini numerici, facilitando così la comprensione e la divisione di investimenti su ciascuna attività.

In ambito social media, i KPI solitamente includono:

– Brand Awareness

– Engagement

– Leads Acquisition

– Sales

– Customer Acquisition

– Traffic

Ognuno di questi argomenti verrà approfondito prossimamente, per ora è importante ricordare che ognuno di questi elementi fa parte del gruppo di KPI che l’azienda deve tenere in considerazione quando investe nell’online. Va specificato però che non tutti questi aspetti rientrano per forza all’interno della strategia di un’azienda, ma dipendono dal prodotto venduto e dalla comunicazione scelta.

2. Stima il tuo budget, stima la resa

Sfatiamo subito il mito sulla “visibilità gratuita” che si può ottenere tramite i social media, sogno segreto di ogni brand che vorrebbe ottenere 100 investendo 0: ecco questo ad oggi, salvo rarissimi casi, non avviene e non può avvenire per svariate ragioni.

La prima, più importante, è che Facebook ha volutamente limitato la visibilità che le pagine ottengono sugli utenti per favorire così la logica del “pay-per-view” (paghi per visibilità); in secondo luogo, se si guarda la realtà dei brand, davvero in pochi sono disposti a investire tempo, energie e credibilità aziendale su questo tipo di contenuti, che spesso appartengono alle logiche dell’instant marketing (anche qui, approfondiremo più avanti).

Ecco perché, prima di iniziare la propria campagna di marketing sui social media e strutturare di conseguenza il piano editoriale, è importante stabilire un budget da investire. Non tutto ciò che viene pubblicato avrà bisogno di un budget, ma è importante comprendere cosa può essere pubblicato come advertisement, e cosa invece può essere lasciato in organico. Così il piano editoriale avrà una struttura ben definita.

3. Buyer Persona: parla come chi ti guarda

Spesso, quando si fa comunicazione online, ci si concentra troppo sul messaggio che si vuole mandare, e non su chi lo riceve. È essenziale quindi chiedersi chi è l’utente a cui rivolgiamo la nostra comunicazione, e quindi capire chi è il nostro “Buyer Persona”. Il Buyer Persona è il cliente ideale per il brand, e lo si può identificare compilando la seguente scheda anagrafica:

– Sesso

– Età

– Reddito

– Provenienza

– Abitudini/Hobby

– Frustrazioni

– Persone/Programmi Media seguiti

Il tuo prodotto deve, in sostanza, risolvere una frustrazione del tuo Buyer Persona, e il linguaggio scelto per la comunicazione deve rispettare questa logica. In questo modo si può creare una strategia più sartoriale che parli direttamente al consumatore finale.

4. Il tuo brand, il tuo canale Social ideale

Scrivere un piano editoriale non è un mestiere semplice per svariati motivi, tra cui il più importante è quello della scelta del canale sul quale investire tempo, risorse e denaro. La prima domanda da porsi è: Dove vogliamo comunicare il nostro brand?

Sembra una domanda scontata? In realtà non è proprio così.

Secondo recenti ricerche di mercato, molti brand infatti, sono presenti su tutte le piattaforme social disponibili, ma i risultati generali sono piuttosto scarsi. Questo perché si commettono degli errori che possono essere riassunti così:

– Post con stessa creatività e linguaggio cross channel che non tengono conto della differenziazione di ciascun canale;

– Pagine abbandonate nel lungo periodo perché considerato un lavoro troppo impegnati vo per i (pochi) risultati raggiunti;

Per evitare di commettere questi errori, è bene scegliere con cura il proprio canale di comunicazione, che non deve essere per forza uno o cinque, ma tutto dipende dal prodotto e dalla strategia ideata.

Ecco quindi che con questi semplici punti è possibile strutturare il piano editoriale di un brand in maniera efficace. Questo vuole essere ovviamente un inizio, un gettare le basi per quella che sarà la struttura comunicativa più ampia di un marchio.

Se avessi bisogno di una consulenza completa, non esitare a contattarci.

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