Le Emoji nel 2020: ma quanto le usiamo? Ecco i dati
Le Emoji nel 2020: ma quanto le usiamo? Ecco i dati
Durante la pandemia globale da Covid-19 le abitudini di tutti noi sono cambiate radicalmente, in particolare quelle legate al mondo digitale. Tra i tanti dati disponibili sul primo semestre del 2020, quelli sull’utilizzo delle Emoji ci dicono che anche il nostro modo di comunicare è stato influenzato radicalmente, vediamo perché.
Secondo la ricerca globale condotta dall’agenzia creativa We Are Social, l’utilizzo delle Emoji durante il periodo del lock down è sensibilmente aumentato, sintomo della volontà di esprimere in modo più chiaro i nostri sentimenti verso l’altro. Con la necessità di rispettare le regole sul distanziamento sociale, gli utenti di tutto il mondo si sono ritrovati improvvisamente isolati e costretti a comunicare principalmente attraverso il web. Ecco quindi che, assieme all’aumento delle videochiamate, videoconferenze, dirette streaming e via dicendo, si è notato come anche la necessità di esprimere le proprie emozioni sia aumentata. Vediamo i dati in chiaro.
Dati alla mano!
Secondo l’analisi condotta da We Are Social, il mese di Aprile 2020, se confrontato con lo stesso periodo nel 2019, mostrano un aumento sull’utilizzo delle Emoji del +36%. Non solo, anche la classifica delle Emoji più utilizzate ha subìto una variazione interessante, soprattutto per la new entry che dopo pochi mesi si posiziona già nel podio al terzo posto:
Parliamo ovviamente dell’Emoji di “supplica” che, dopo pochi mesi dal suo ingresso nella rosa, raggiunge già 39 milioni di share da parte degli utenti. Al secondo e primo posto si confermano invece le due emoji agli antipodi: quella che ride resta la più utilizzata con quasi 90 milioni di share, mentre quella che piange si conferma al secondo posto con quasi 60 milioni di share.
I dati sotto la lente
Già con questi primi dati possiamo capire come il lockdown quasi mondiale abbia impattato sul nostro utilizzo quotidiano anche di feature così semplici come le Emoji. Le statistiche però ci dicono qualcos’altro: innanzitutto, sempre relativo al mese di Aprile, l’utilizzo generale dei dispositivi smartphone è aumentato del +76% dall’inizio del lockdown, a prescindere dall’età. Tutti, quindi, abbiamo avuto bisogno di comunicare con l’altro. A ciò va aggiunto l’aumento dell’utilizzo di alcune Emoji che rappresentano alcuni stati d’animo precisi:
Tra tutti, l’aumento più consistente è stato quello relativo alle Emoji che rappresentano stati d’animo di tristezza, con un +28%. Anche se in maniera minore, anche l’utilizzo delle Emoji che esprimono gioia è aumentato del +17%, mentre quelle esprimenti la rabbia del +26%.
Secondo Lore Oxford – Global Head of Cultural Insights – “è confermato anche da numerosi studi che la risata, o la comicità visiva, siano un modo per alleviare la tensione durante i tempi di crisi”. Inoltre, “l’aumento dell’utilizzo dell’Emoji di supplica è particolarmente interessante [perché] dimostra che questa Emoji viene utilizzata con sincerità” probabilmente perché “in un periodo dove l’ansia è maggiore, non è sorprendente che le persone cerchino dei modi di comunicare con sincerità”.
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